Al fine di garantire il più adeguato supporto formativo, il partenariato del progetto EPEP ha indagato quali sono le reali esigenze delle persone interessate all’implementazione delle attività del progetto. Per far ciò, è stata realizzata un’indagine, tramite un questionario composto da elementi quantitativi e qualitativi. L’indagine, che ha visto la partecipazione di 175 persone provenienti dai tre Paesi coinvolti nella validazione del percorso di formazione (Italia, Belgio, Francia), ha consentito di trarre importanti indicazioni sulle dinamiche della realtà carceraria: identificando le barriere strutturali e le necessità formative dei destinatari del programma (detenuti, ex detenuti ed enti di formazione operanti all’interno degli istituti carcerari).
I risultati dell’indagine consentiranno di sviluppare una metodologia pedagogica e realizzare degli strumenti didattici adeguati al contesto di riferimento. Infatti, l’ambizione del progetto è quello di rendere disponibile il materiale a tutti gli enti formativi operanti a supporto di detenuti (o ex detenuti) che vogliono creare una propria impresa.
Ecco alcune conclusioni dell’indagine:
Motivazioni: La possibilità di creare una nuova attività imprenditoriale affascina i detenuti. Il desiderio di indipendenza appare come la motivazione più diffusa.
Barriere: Il più importante ostacolo alla creazione di una nuova impresa è rappresentato dal reperimento delle risorse finanziarie. A questo si aggiunge una chiara difficoltà nel gestire le attività amministrative di avvio e conduzione dell’impresa. Inoltre, emerge la necessità di potenziare competenze tecniche e trasversali relative allo sviluppo delle capacità imprenditoriali. Si nota come la mancanza di auto-stima possa rappresentare un importante limite imprenditoriale: lo stato di carcerazione può infatti deprimere il livello di fiducia in sé stessi e di autonomia. Molte associazioni coinvolte nell’indagine rilevano che prima dell’avvio del processo di creazione di un’impresa occorra perseguire un adeguato livello di riabilitazione psico-fisica dell’individuo.
Configurazione del percorso di formazione: Lo svolgimento di un approccio misto, con sessioni collettive e lavori individuali, appare il format più adeguato ai soggetti destinatari del percorso di formazione. Generalmente, la presenza di un docente/coach è essenziale (specialmente se vengono assegnate attività di lavoro individuale) in modo da stimolare le motivazioni personali e supportare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
Formazione imprenditoriale: La palese domanda di formazione imprenditoriale è in concreto limitata dalla carenza di competenze professionali da parte dei detenuti. La definizione di una chiara idea imprenditoriale diventa quindi condizione necessaria per la sua realizzazione.
Coinvolgimento di associazioni e enti di formazione: Le associazioni intervistate hanno manifestato un sintomatico entusiasmo nei confronti della Mission e della Vision alla base dell’idea progettuale; molte di loro, comunque, non hanno le competenze specifiche, in particolare sulle tematiche legate all’imprenditorialità, necessarie per l’implementazione del corso di formazione. Conseguentemente, sarà necessario che i partner specifichino le caratteristiche attitudinali e le capacità formative che i docenti devono possedere per poter affiancare i detenuti durante il loro percorso formativo di avvio all’impresa.
Infrastrutture informatiche: La disponibilità di infrastrutture IT è molto eterogenea. L’utilizzo di uno strumento di e-learning può risultare difficile all’interno del carcere.
Il passo successivo sarà definire le modalità di selezione delle persone che usufruiranno del percorso di formazione imprenditoriale (detenuti, ex-detenuti, con o senza un’idea di business); e analizzare eventuali metodologie già in uso in contesti simili.